lunedì 23 luglio 2007

"BUONE VACANZE AI MAIALI"

Campagna Italiana contro il Turismo Sessuale Minori“Stop sexual tourism”
Intervista a Rosarina Sampaio da Silva, Presidente della Associazione Prostitute dello Stato del Ceará A.PRO.CE (Capitale dello stato: Fortaleza)Ospite di alcune associazioni in Italia nel mese di Giugno 2007

Luca: Perché la tua associazione ha voluto impegnarsi contro il turismo sessuale minorile?Rosarina: Abbiamo deciso di affrontare questo problema dal momento che la situazione è diventata inammissibile. Vedevamo le nostre bambine abusate sessualmente dai turisti, soprattutto da tanti italiani.
Vedevamo che la società in generale non prendeva nessuna iniziativa per tentare di risolvere questa orribile situazione. Per questo abbiamo deciso di iniziare questa lotta; non potevamo continuare a vedere le nostre bambine prostituirsi per un giocattolo o un piatto di pasta, era diventata un’ immagine orribile e vergognosa per noi, per il nostro Stato e credo soprattutto per gli italiani.
Luca: Qual’è la percentuale di bambini e bambine nel mercato del sesso? Hai avuto la possibilità di conoscere dei bambini che sono stati sfruttati sessualmente?
Rosarina: La percentuale di bambini e bambine sfruttati è alta. E’ difficile dire quale è il rapporto in percentuale tra bambini e bambine, credo che i numeri siano uguali. Se già ho conosciuto dei casi concreti? Purtroppo tantissimi: questa è una dura realtà nel nostro paese.
Luca: Il turismo sessuale porta reddito alla prostituzione adulta, aderire alla campagna non va in contraddizione con le associate? Non si rischia di andare a toccare gli interessi delle grandi organizzazioni che controllano il sistema con pericolose conseguenze?
Rosarina: Non credo che stiamo facendo qualcosa contro le prostitute adulte; le donne brasiliane, dopo i vent’ anni, sono libere di fare quello che vogliono: uscire con un uomo italiano o di altra nazionalità; è una loro scelta. A noi interessano i bambini, questo è il nostro obbiettivo: che non ci siano i bambini in questo mercato del sesso. Questa è la nostra lotta, non possiamo più vedere queste bambine che passano di mano in mano, come un giocatolo. Siamo sicuri dei pericoli, alcuni dicono che vogliamo eliminare la prostituzione, ma non è vero, ci piacerebbe che le donne avessero una vita più degna, che fossero più rispettate, ma ripeto: quello che ci interessa è che non siano presenti i bambini in questo mercato del sesso.
Luca: Perché tanti bambini e bambine coinvolti nella prostituzione? Perché la prostituzione è legata o ha a che fare con la povertà?
Rosarina: Il legame tra povertà è prostituzione è alta, circa il 90% delle bambine, che entrano nel giro della prostituzione, sono spinte dalla fame, della miseria e della mancanza di lavoro dei loro genitori. A volte molte di queste bambine vengono violentate dentro le loro case e dicono che allora è meglio stare per le strade a fare “sesso” con uno sconosciuto, che essere violentate da uno dei membri della famiglia. Quindi la strada diventa per loro un posto quasi più sicuro delle loro case. Senza parlare poi delle persone che stanno dietro a questi giri, quelli che guadagnano dal loro sfruttamento.
Luca: E’ più facile fermare questo fenomeno della prostituzione minorile con la sensibilizzazione della popolazione, o con l’azione della polizia brasiliana e del paese di provenienza del turista?Rosarina: Il lavoro della polizia è importante, tuttavia non è sufficiente per risolvere il problema, bisognerebbe andare più a fondo. La legge contro la prostituzione minorile esiste ma non viene attuata, quindi credo che sia più opportuno sensibilizzare, fare capire alla gente che sfruttare un bambino significa privarlo del diritto di sognare e di essere felice.
La storia di Rosarina Anch’io sono stata prostituta e sono riuscita ad uscire da questo giro senza ritorsioni. Durante la mia vita da prostituta, mi sono sempre dedicata ad aiutare le altre prostitute, ho sempre cercato di spingerle a fare valere i loro diritti in quanto persone, di farsi rispettare come donne. E’ vero che la gente non guarda con benevolenza le prostitute, ma non possiamo dimenticare che prima ancora di essere prostitute sono donne dotate di sentimento, che devono essere rispettate a prescindere dal mestiere che fanno. Dopo essere uscita da questo “giro” assieme ad altre donne ho iniziato ad analizzare la situazione della prostituzione minorile nella nostra città; col tempo ci siamo accorte che era una situazione disperata, orribile, allora abbiamo deciso di creare una associazione che lottasse contro lo sfruttamento minorile nella forma del turismo sessuale, contro le violenze sulle donne, contro la discriminazione verso le prostitute. Da questo è nata la “APROCE”, ma il nostro interesse principale sono i bambini, non potevamo più vederli oggetto di piacere per turisti europei e soprattutto per italiani, senza che questo ci spingesse a prendere l’ iniziativa per contrastare il fenomeno. Basta con lo sfruttamento delle nostre ragazze, basta approfittarsi della loro povertà per i propri interessi, facendone oggetto di “divertimento sessuale”. Ho deciso di aderire a questa campagna perché ritengo che la denuncia e la protesta, contro il turismo sessuale in Brasile, siano indispensabili. Bisogna unire tutte le nostre forze contro i cd.“mostri” del sesso minorile; inoltre anch’io sono una mamma, sono una zia e non voglio che un giorno possa accadere anche a me di vedere una delle mie figlie o delle mie nipoti diventare oggetto di piacere per questi turisti depravati. Mi viene da piangere quando trovo per le strade ragazze di 10, 11 anni che si vendono per un giocatolo o un piatto di pasta, è una vergogna. Non mi interessa se dovrò un giorno pagare le conseguenze del mio impegno. Tuttavia di una cosa sono sicura: fin che avrò vita, questa sarà la mia lotta. L’anno che abbiamo fondato l’associazione, già dopo le nostre prime denuncie contro lo sfruttamento minorile, ho ricevuto le prime minacce intimidatorie: continue telefonate chiedevano se ero sicura che mio figlio fosse arrivato a scuola, o se sarebbe tornato a casa, tutto questo per farmi desistere dal continuare la mia lotta. Non posso negare che morivo della paura, temevo per la mia vita e quella della mia famiglia, ma non potevo smettere. Quelle bambine avevano bisogno della nostra “voce”. Quando hanno capito che io non mi lasciavo intimidire mi hanno sparato mentre ero in macchina, ma grazie a Dio sono qua, per continuare la mia denuncia, per urlare agli uomini italiani, “basta sfruttare le nostre ragazze!”
Luca: Cosa pensa degli uomini italiani che vanno in Brasile per sfruttare questi ragazze?Rosarina: Credo che questi uomini abbiano dei disturbi psicologici, credo non siano amati dalle donne italiane; faccio fatica a trovare un aggettivo che definisca questa mostruosità, non posso negare che sono a favore della castrazione chimica. Credo non sia giusto che un uomo faccia sesso con una bambina di 11 anni come se nulla fosse: bisogna prendere misure drastiche contro questi soggetti.
Luca: Grazie della tua visita e ti auguro tante cose belle per il futuro.
Rosarina: Grazie a te per l’opportunità, grazie a tutti gli italiani che ho incontrato in questi giorni, persone meravigliose. Vorrei lanciare un appello a tutti gli uomini italiani che non appartengono alla categoria di cui abbiamo parlato: aderite alla nostra lotta, passate la voce, ai vostri colleghi e amici, di non venire in brasile solo per “sesso”. Questo lavoro di sensibilizzazione è molto importante e abbiamo bisogno di collaborazione da parte di tutti quelli che sono contro lo sfruttamento minorile.
Fonte


Una nuova legge tutela i bambini dallo sfruttamento sessuale e dalla pedo-pornografia on-line. E’ entrata in vigore il 2 marzo 2006 la legge n. 38 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 febbraio 2006 contenente: “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedo-pornografia anche a mezzo Internet”. La legge modifica la precedente normativa in particolare la 269/98, adeguandola ai recenti accordi internazionali e alla decisione quadro europea. Fonte
Art. 17.
1. Gli operatori turistici che organizzano viaggi collettivi o individuali in Paesi esteri hanno l’obbligo, a decorrere dalla data di cui al comma 2, di inserire in maniera evidente nei materiali propagandistici, nei programmi, nei documenti di viaggio consegnati agli utenti, nonche’ nei propri cataloghi generali o relativi a singole destinazioni, la seguente avvertenza: “Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo ….. della legge n…. -
La legge italiana punisce con la reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se commessi all’estero”. Fonte
Quindi significa che tutti gli operatori turistici dal 90° giorno dalla data di entrata in vigore della legge cioè il 2 marzo 2006 + 90 giorni = 1°GIUGNO 2006, devono avere all’interno dei loro cataloghi la dicitura (che vi riportiamo di seguito in rosso), pena, la sanzione amministrativa da euro 1.500,00 ad euro 6.000,00.
Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della legge n. 38/2006
La legge italiana punisce con la reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se commessi all’estero.
Vi preghiamo di segnalarci tutti gli operatori turistici che non riportano tale dicitura IN MANIERA EVIDENTE, all’interno di materiali propagandistici, nei programmi, nei documenti di viaggio consegnati agli utenti.
CHI TACE ACCONSENTE !
Grazie.

fonte:troviamoibambini.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

Messaggio n°192 del 22/07/2007

FANTASIA AEREA



Le difficoltà americane nell‘industria aerospaziale sono il sintomo incolto della crisi degli Stati Uniti:

Gli USA, che spergiurano di essere andati sulla Luna nel ’69, ora neanche riescono a mandare uno Shuttle in orbita senza enormi batticuori e senza “damages” allo scudo termico di protezione tanto che ogni volta devono ripararlo nello spazio, letteralmente col filo di ferro.

Nel settore dell’aviazione civile la situazione non è migliore.

Non è bastata la fusione del ‘97 tra i due maggiori produttori di velivoli civili; Mcdonnel Douglas e Boeing.

Nonostante ciò il consorzio europeo Airbus sta superando la Boeing in vendite e col nuovo gigante A380 anche in fatturato.

Ah già, il “380”, http://en.wikipedia.org/wiki/A_380 .

Nonostante le colossali dimensioni, pur essendo un aereo totalmente nuovo, ha già in saccoccia oltre 170 ordini.

Mentre il rivale, il Boeing 747-8 http://en.wikipedia.org/wiki/Boeing_747-8 , pure esso non ancora entrato in servizio, ha accumulato circa la metà degli ordini e quasi tutti per la versione Cargo (“freighter”). A dispetto della diretta derivazione del 747 (Jumbo) esistente che ne facilita enormemente la fase di addestramento dei piloti e la messa a punto delle manovre di atterraggio e decollo negli aeroporti.

Conosciamo il concetto americano di concorrenza “liberalizzata”. L’uso del sistema di satelliti-spia denominato Echelon, per spiare le aziende europee allo scopo di favorire quelle americane, http://www.tmcrew.org/privacy/caq/panoramaechelon.htm .

Curioso poi che a 15 giorni dalla presentazione del nuovo Boeing 787 sia precipitato un Airbus A320 in uno scalo di San Paolo del Brasile.

Noi non siamo esperti, non sappiamo cosa è successo quel giorno. Tuttavia profetizziamo che il sistema di disinformazione degli Stati Uniti terminali comincerà a spargere voci sulla “insicurezza” dell’aeroplano europeo piuttosto che sull’ingarbugliato traffico aereo del cielo carioca, sulle pessime condizioni meteo e sulle carenze dell’aeroporto di Congonhas.

Se non di peggio. Magari fare succedere “qualcosa” a un A380.

Trattasi di pura fantasia, la nostra.



Canna-Power Team



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