I professionisti a contatto con il pubblico e chi svolge lavori potenzialmente pericolosi deve sottoporsi a un test antidroga, così come vuole una bozza di intesa firmata dal ministro della Salute Livia Turco non più di un mese fa. I deputati invece no. E' stata infatti bocciata dalla commissione affari Costituzionali della Camera la proposta di Pierferdinando Casini di istituire test antidroga facoltativi all'ingresso del Palazzo. L’iniziativa salì agli onori della cronaca alla fine dell’anno scorso, dopo che un inviato de "Le iene" fece un test a sopresa ai parlamentari, in cui il 33% risultò consumatore di sostanze stupefacenti. Casini propose allora una sorta di test antidoping, da fare una volta eletti: l’interessato avrebbe anche potuto sottrarsi, ma il suo rifiuto sarebbe stato pubblico, così come i risultati delle analisi. Al momento del voto, era presente solo il partito di Casini, che avrebbe voluto far approvare la proposta. Senza risultato: la maggioranza ha approvato un emendamento soppressivo del testo.
"La decisione si commenta da sola - dice il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa - è un atto grave che non può che alimentare l’antipolitica presente nel Paese. Chiederò ai parlamentari Udc di sottoporsi al test antidroga". Posizione differente per Tommaso Pellegrino, dei Verdi : "Con tutti i problemi seri che dobbiamo affrontare per migliorare le condizioni di vita del Paese, mi sembra davvero paradossale impegnare il Parlamento con una legge come quella del test antidroga ai parlamentari".
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fonte:alicenotizie
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