giovedì 26 luglio 2007

NIENTE TEST ANTIDOGRA PER I PARLAMENTARI

I professionisti a contatto con il pubblico e chi svolge lavori potenzialmente pericolosi deve sottoporsi a un test antidroga, così come vuole una bozza di intesa firmata dal ministro della Salute Livia Turco non più di un mese fa. I deputati invece no. E' stata infatti bocciata dalla commissione affari Costituzionali della Camera la proposta di Pierferdinando Casini di istituire test antidroga facoltativi all'ingresso del Palazzo. L’iniziativa salì agli onori della cronaca alla fine dell’anno scorso, dopo che un inviato de "Le iene" fece un test a sopresa ai parlamentari, in cui il 33% risultò consumatore di sostanze stupefacenti. Casini propose allora una sorta di test antidoping, da fare una volta eletti: l’interessato avrebbe anche potuto sottrarsi, ma il suo rifiuto sarebbe stato pubblico, così come i risultati delle analisi. Al momento del voto, era presente solo il partito di Casini, che avrebbe voluto far approvare la proposta. Senza risultato: la maggioranza ha approvato un emendamento soppressivo del testo.
"La decisione si commenta da sola - dice il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa - è un atto grave che non può che alimentare l’antipolitica presente nel Paese. Chiederò ai parlamentari Udc di sottoporsi al test antidroga". Posizione differente per Tommaso Pellegrino, dei Verdi : "Con tutti i problemi seri che dobbiamo affrontare per migliorare le condizioni di vita del Paese, mi sembra davvero paradossale impegnare il Parlamento con una legge come quella del test antidroga ai parlamentari".
VEDI ANCHE Test antidroga per i lavori pericolosi Come funziona il test de "Le iene" Forum: Cosa pensi delle droghe?
fonte:alicenotizie

mercoledì 25 luglio 2007

TIZIANO TERZANI

...se solo ci fossero più persone come lui,come te,Tiziano,probabilmente il mondo sarebbe un posto migliore.Un uomo colto,coraggioso,semplice e curioso.un messaggero della non-violenza.che vita hai fatto!magari potessi farla io e vivere ciò che hai vissuto tu!ma grazie ai tuoi libri e come se fossi sempre stato li con te,grazie ai tuoi libri mi è nata una gran voglia di leggere,di fare....di vivere!

martedì 24 luglio 2007

LA SENTENZA RUBATA

Data l'importanza del'argomento pubblico un post creato sul suo sito da Piero Ricca:

Internet non basta. Ci vuole anche la strada. Consiglio a tutti di comprarsi un bel megafono. E riscoprire la piazza come spazio di denuncia, critica, testimonianza e comunicazione politica. Non servono grandi numeri: basta un gruppo di amici, una risma di volantini e una videocamera. Occorre ripartire dall’informazione: raccontare i fatti essenziali e aiutare le persone che conservano un minimo di capacità di ascolto a interpretarli. Vasto programma? Certo! Ma se fossimo in tanti a dare il buon esempio…L’altro giorno con Elia Franz Diego e Jusef di Qui Milano Libera siamo andati in piazza Duomo, davanti alla libreria Mondadori a diffondere due notizie: l’abusivismo di rete 4 e la sentenza comprata (da Previti) che ha permesso a Berlusconi di impossessarsi della Mondadori. Due scandali enormi, destinati all’oblio. Si è trattato di una prova generale. A settembre torneremo per una manifestazione più ambiziosa sui medesimi temi, con tanto di preavviso alla questura. Requisito di partecipazione: il possesso di un megafono.Intanto propongo di evitare, se possibile, di acquistare libri Mondadori o fare acquisti nelle librerie collegate: trattasi di Azienda Rubata. Il beneficiario della corruzione l’ha fatta franca, è vero. Ma non per questo merita di essere sostenuto con i nostri soldi. Ditelo ai vostri amici.

lunedì 23 luglio 2007

"BUONE VACANZE AI MAIALI"

Campagna Italiana contro il Turismo Sessuale Minori“Stop sexual tourism”
Intervista a Rosarina Sampaio da Silva, Presidente della Associazione Prostitute dello Stato del Ceará A.PRO.CE (Capitale dello stato: Fortaleza)Ospite di alcune associazioni in Italia nel mese di Giugno 2007

Luca: Perché la tua associazione ha voluto impegnarsi contro il turismo sessuale minorile?Rosarina: Abbiamo deciso di affrontare questo problema dal momento che la situazione è diventata inammissibile. Vedevamo le nostre bambine abusate sessualmente dai turisti, soprattutto da tanti italiani.
Vedevamo che la società in generale non prendeva nessuna iniziativa per tentare di risolvere questa orribile situazione. Per questo abbiamo deciso di iniziare questa lotta; non potevamo continuare a vedere le nostre bambine prostituirsi per un giocattolo o un piatto di pasta, era diventata un’ immagine orribile e vergognosa per noi, per il nostro Stato e credo soprattutto per gli italiani.
Luca: Qual’è la percentuale di bambini e bambine nel mercato del sesso? Hai avuto la possibilità di conoscere dei bambini che sono stati sfruttati sessualmente?
Rosarina: La percentuale di bambini e bambine sfruttati è alta. E’ difficile dire quale è il rapporto in percentuale tra bambini e bambine, credo che i numeri siano uguali. Se già ho conosciuto dei casi concreti? Purtroppo tantissimi: questa è una dura realtà nel nostro paese.
Luca: Il turismo sessuale porta reddito alla prostituzione adulta, aderire alla campagna non va in contraddizione con le associate? Non si rischia di andare a toccare gli interessi delle grandi organizzazioni che controllano il sistema con pericolose conseguenze?
Rosarina: Non credo che stiamo facendo qualcosa contro le prostitute adulte; le donne brasiliane, dopo i vent’ anni, sono libere di fare quello che vogliono: uscire con un uomo italiano o di altra nazionalità; è una loro scelta. A noi interessano i bambini, questo è il nostro obbiettivo: che non ci siano i bambini in questo mercato del sesso. Questa è la nostra lotta, non possiamo più vedere queste bambine che passano di mano in mano, come un giocatolo. Siamo sicuri dei pericoli, alcuni dicono che vogliamo eliminare la prostituzione, ma non è vero, ci piacerebbe che le donne avessero una vita più degna, che fossero più rispettate, ma ripeto: quello che ci interessa è che non siano presenti i bambini in questo mercato del sesso.
Luca: Perché tanti bambini e bambine coinvolti nella prostituzione? Perché la prostituzione è legata o ha a che fare con la povertà?
Rosarina: Il legame tra povertà è prostituzione è alta, circa il 90% delle bambine, che entrano nel giro della prostituzione, sono spinte dalla fame, della miseria e della mancanza di lavoro dei loro genitori. A volte molte di queste bambine vengono violentate dentro le loro case e dicono che allora è meglio stare per le strade a fare “sesso” con uno sconosciuto, che essere violentate da uno dei membri della famiglia. Quindi la strada diventa per loro un posto quasi più sicuro delle loro case. Senza parlare poi delle persone che stanno dietro a questi giri, quelli che guadagnano dal loro sfruttamento.
Luca: E’ più facile fermare questo fenomeno della prostituzione minorile con la sensibilizzazione della popolazione, o con l’azione della polizia brasiliana e del paese di provenienza del turista?Rosarina: Il lavoro della polizia è importante, tuttavia non è sufficiente per risolvere il problema, bisognerebbe andare più a fondo. La legge contro la prostituzione minorile esiste ma non viene attuata, quindi credo che sia più opportuno sensibilizzare, fare capire alla gente che sfruttare un bambino significa privarlo del diritto di sognare e di essere felice.
La storia di Rosarina Anch’io sono stata prostituta e sono riuscita ad uscire da questo giro senza ritorsioni. Durante la mia vita da prostituta, mi sono sempre dedicata ad aiutare le altre prostitute, ho sempre cercato di spingerle a fare valere i loro diritti in quanto persone, di farsi rispettare come donne. E’ vero che la gente non guarda con benevolenza le prostitute, ma non possiamo dimenticare che prima ancora di essere prostitute sono donne dotate di sentimento, che devono essere rispettate a prescindere dal mestiere che fanno. Dopo essere uscita da questo “giro” assieme ad altre donne ho iniziato ad analizzare la situazione della prostituzione minorile nella nostra città; col tempo ci siamo accorte che era una situazione disperata, orribile, allora abbiamo deciso di creare una associazione che lottasse contro lo sfruttamento minorile nella forma del turismo sessuale, contro le violenze sulle donne, contro la discriminazione verso le prostitute. Da questo è nata la “APROCE”, ma il nostro interesse principale sono i bambini, non potevamo più vederli oggetto di piacere per turisti europei e soprattutto per italiani, senza che questo ci spingesse a prendere l’ iniziativa per contrastare il fenomeno. Basta con lo sfruttamento delle nostre ragazze, basta approfittarsi della loro povertà per i propri interessi, facendone oggetto di “divertimento sessuale”. Ho deciso di aderire a questa campagna perché ritengo che la denuncia e la protesta, contro il turismo sessuale in Brasile, siano indispensabili. Bisogna unire tutte le nostre forze contro i cd.“mostri” del sesso minorile; inoltre anch’io sono una mamma, sono una zia e non voglio che un giorno possa accadere anche a me di vedere una delle mie figlie o delle mie nipoti diventare oggetto di piacere per questi turisti depravati. Mi viene da piangere quando trovo per le strade ragazze di 10, 11 anni che si vendono per un giocatolo o un piatto di pasta, è una vergogna. Non mi interessa se dovrò un giorno pagare le conseguenze del mio impegno. Tuttavia di una cosa sono sicura: fin che avrò vita, questa sarà la mia lotta. L’anno che abbiamo fondato l’associazione, già dopo le nostre prime denuncie contro lo sfruttamento minorile, ho ricevuto le prime minacce intimidatorie: continue telefonate chiedevano se ero sicura che mio figlio fosse arrivato a scuola, o se sarebbe tornato a casa, tutto questo per farmi desistere dal continuare la mia lotta. Non posso negare che morivo della paura, temevo per la mia vita e quella della mia famiglia, ma non potevo smettere. Quelle bambine avevano bisogno della nostra “voce”. Quando hanno capito che io non mi lasciavo intimidire mi hanno sparato mentre ero in macchina, ma grazie a Dio sono qua, per continuare la mia denuncia, per urlare agli uomini italiani, “basta sfruttare le nostre ragazze!”
Luca: Cosa pensa degli uomini italiani che vanno in Brasile per sfruttare questi ragazze?Rosarina: Credo che questi uomini abbiano dei disturbi psicologici, credo non siano amati dalle donne italiane; faccio fatica a trovare un aggettivo che definisca questa mostruosità, non posso negare che sono a favore della castrazione chimica. Credo non sia giusto che un uomo faccia sesso con una bambina di 11 anni come se nulla fosse: bisogna prendere misure drastiche contro questi soggetti.
Luca: Grazie della tua visita e ti auguro tante cose belle per il futuro.
Rosarina: Grazie a te per l’opportunità, grazie a tutti gli italiani che ho incontrato in questi giorni, persone meravigliose. Vorrei lanciare un appello a tutti gli uomini italiani che non appartengono alla categoria di cui abbiamo parlato: aderite alla nostra lotta, passate la voce, ai vostri colleghi e amici, di non venire in brasile solo per “sesso”. Questo lavoro di sensibilizzazione è molto importante e abbiamo bisogno di collaborazione da parte di tutti quelli che sono contro lo sfruttamento minorile.
Fonte


Una nuova legge tutela i bambini dallo sfruttamento sessuale e dalla pedo-pornografia on-line. E’ entrata in vigore il 2 marzo 2006 la legge n. 38 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 febbraio 2006 contenente: “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedo-pornografia anche a mezzo Internet”. La legge modifica la precedente normativa in particolare la 269/98, adeguandola ai recenti accordi internazionali e alla decisione quadro europea. Fonte
Art. 17.
1. Gli operatori turistici che organizzano viaggi collettivi o individuali in Paesi esteri hanno l’obbligo, a decorrere dalla data di cui al comma 2, di inserire in maniera evidente nei materiali propagandistici, nei programmi, nei documenti di viaggio consegnati agli utenti, nonche’ nei propri cataloghi generali o relativi a singole destinazioni, la seguente avvertenza: “Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo ….. della legge n…. -
La legge italiana punisce con la reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se commessi all’estero”. Fonte
Quindi significa che tutti gli operatori turistici dal 90° giorno dalla data di entrata in vigore della legge cioè il 2 marzo 2006 + 90 giorni = 1°GIUGNO 2006, devono avere all’interno dei loro cataloghi la dicitura (che vi riportiamo di seguito in rosso), pena, la sanzione amministrativa da euro 1.500,00 ad euro 6.000,00.
Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della legge n. 38/2006
La legge italiana punisce con la reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se commessi all’estero.
Vi preghiamo di segnalarci tutti gli operatori turistici che non riportano tale dicitura IN MANIERA EVIDENTE, all’interno di materiali propagandistici, nei programmi, nei documenti di viaggio consegnati agli utenti.
CHI TACE ACCONSENTE !
Grazie.

fonte:troviamoibambini.it

venerdì 20 luglio 2007

15' ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PAOLO BORSELLINO, MA I PALERMITANI DOV'ERANO?

PALERMO - Ieri,19 Luglio è stato il giorno della memoria nel ricordo di Paolo Borsellino, procuratore aggiunto a Palermo, e degli agenti che gli facevano da scorta, massacrati nella strage di via D'Amelio il 19 luglio di quindici anni fa. Sul luogo del massacro, dove nella notte si è tenuta una veglia, si sono radunate centinaia di persone e sono state deposte corone e mazzi di fiori mentre un picchetto d'onore ha intonato le note del silenzio. Quel 19 luglio Borsellino si stava recando a casa dell'anziana madre, dopo essere stato a pranzo a casa di amici. Ma non ha fatto in tempo a scendere dall'auto blindata, e con lui sono morti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cusina, Claudio Traina. Unico superstite l'agente Antonino Vullo. La strage di via D'Amelio avvenne esattamente 57 giorni dopo l'attentato di Capaci in cui avevano perso la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Paolo Borsellino aveva 51 anni, da 28 anni era in magistratura. Era stato nominato procuratore aggiunto di Palermo dopo avere diretto la procura di Marsala. Aveva preso il posto di Falcone e sapeva che la sua vita era in pericolo. L'assenza dei palermitani. A testimoniare il ricordo dell'eccidio, oltre al presidente del Senato Franco Marini, al prefetto Giosué Marino, ad alcuni politici, al questore Giuseppe Caruso, molti bambini.
Ma la città normale, quella degli impiegati, dei commercianti e dei lavoratori, è rimasta estranea.
Non c'erano persone affacciate ai balconi e la strada era colorata solo dai bambini che facevano il gioco dell'oca della legalità. Sul cippo che ricorda la strage vi sono solo le corone d'alloro ufficiali, mancano i mazzi di fiori che fino ad alcuni anni fa portavano le persone lasciando un biglietto con una frase di speranza per il futuro.
In via D'Amelio tanti bambini. "E' quasi un miracolo che il ricordo sia ancora così vivo in un Paese che facilmente dimentica i propri morti. E' importante che la memoria sia affidata ai bambini che non c'erano quando Paolo è morto". Così Rita Borsellino, deputato regionale dell'Unione, ha ricordato il fratello Paolo davanti al cippo che ricorda la strage in via D'Amelio dove si sono radunati centinaia di bambini delle scuole elementari e medie di Palermo tra cartelloni colorati e striscioni con su scritto "La mafia non ci fa paura", "Sconfiggendo la mafia il mondo sarà migliore". Messaggi e corone di fiori. Tanti i messaggi inviati alla sorella di Paolo Borsellino e alla vedova Agnese. In via D'Amelio, davanti all'ulivo piantato dopo la strage, il presidente del Senato Franco Marini ha deposto una corona. Sul luogo della strage sono state poste due statue che raffigurano Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che conversano. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio alla famiglia: "Trascorsi ormai quindici anni dal tragico attentato restano più che mai vivi nella mia memoria e in quella di tutti gli italiani il dolore e lo sgomento per un così terribile evento. L'indelebile ricordo di quel crimine ha contribuito a far maturare una più diffusa e radicata coscienza civile ed a promuovere un rinnovato impegno per il consolidamento dei valori fondanti della nostra Repubblica: legalità, solidarietà e libertà, contro ogni forma di sopraffazione e violenza".

Paolo Borsellino con Giovanni FalconeAnche il presidente della Camera Fausto Bertinotti ha inviato un messaggio: "A quindici anni dalla tragica morte di Paolo Borsellino - insieme agli uomini della sua scorta - si rinnova il dovere di onorarne la memoria e di esprimere la più viva gratitudine per l'impegno coraggioso con cui egli ha combattuto per l'affrancamento della Sicilia e del Paese dal giogo della mafia". "Il giudice Borsellino e gli agenti di scorta debbono essere considerati da tutti martiri gloriosi della nostra patria, alla memoria dei quali indirizzo il mio commosso deferente omaggio", ha scritto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, al prefetto di Palermo. Grasso: "Non lasciare nulla di intentato". "E' il giorno del ricordo e della commozione" ha detto il procuratore antimafia Pietro Grasso, arrivando in via D'Amelio. E poi, parlando dei recenti sviluppi delle indagini: "Non ho mai sentito nominare servizi segreti non deviati. Questa ormai è una frase fatta che non rende bene quella che è la realtà. Abbiamo un problema morale ed etico di non lasciare mai nulla di intentato, di non verificato e controllato. Bisogna continuare sempre a cercare qualsiasi elemento utile alla verità". L'inchiesta continua. L'inchiesta sulla strage ha portato a tre diversi filoni processuali, ma rimangono misteri e zone d'ombra. E' stata fatta luce sul livello organizzativo ed esecutivo dell'attentato, ma non si sono scoperti i mandanti. E questo anniversario è segnato dalle notizie sulla riapertura dell'inchiesta della procura di Caltanissetta su ipotetici coinvolgimenti dei servizi segreti deviati nell'attentato e sui mandanti occulti della strage e dall'accorato appello del fratello di Borsellino, Salvatore, che chiede risposte alle tante domande sulla strage che presenta tuttora lati oscuri. Il ruolo dei servizi segreti. La sorella di Paolo Borsellino poi, in riferimento alle indagini sul ruolo dei servizi deviati, ha commentato: "Questa pista è stata lasciata troppo in fretta ma ho ancora fiducia nello Stato, quello vero. Come diceva mio fratello ci sono persone che occupano abusivamente le istituzioni". Poi in riferimento alle indiscrezioni secondo cui ci sarebbero cinque boss mafiosi pronti a collaborare con i magistrati per chiarire i punti oscuri della strage ha detto: "Mi meraviglio che ce ne siano ancora, ma è utile che vengano utilizzati nel corso delle indagini". Gip, no ad archiviazione inchiesta "agenda rossa". Il giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta, Ottavio Sferlazza, ha respinto la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sul furto della "agenda rossa" del giudice Paolo Borsellino, scomparsa dalla borsa del magistrato poche ore dopo la strage di via d'Amelio. L'udienza si è tenuta ieri e il magistrato si è riservato sulle ulteriori decisioni: imporre l'imputazione coatta alla procura oppure ordinare ulteriori indagini. Nel fascicolo, rimasto a carico di ignoti, si ipotizza il reato di furto. L'agenda al centro dell'inchiesta. L'agenda rossa, da cui il magistrato non si separava mai, è ritenuta dagli investigatori fondamentale per individuare i mandanti occulti dell'eccidio di via D'Amelio. "Abbiamo denunciato entro dodici ore la scomparsa dell'agenda rossa di mio fratello e abbiamo chiesto di capire chi c'era dietro la sua morte. Fin da subito è stato chiaro che qualcosa non funzionava e già mio fratello Paolo aveva detto che quello che c'era non era solo mafia", ha detto ancora Rita Borsellino, che ha aggiunto: "Le forze dell'ordine e i magistrati in questi anni nonostante le difficoltà hanno fatto un eccellente lavoro e oggi si può fare ciò che prima non era possibile. Ma dov'è la politica nella lotta alla mafia? Io la cerco, ma non riesco a trovarla". (19 luglio 2007)
fonte:repubblica











giovedì 19 luglio 2007

SAN GIULIANO DI PUGLIA (CB): NON CI SENTIAMO PIU' ITALIANI !!!

Stamattina, a San Giuliano in Puglia (CB), alle ore 11:32, stessa ora del crollo della scuola nel 31 Ottobre 2002, dove hanno perso la vita 27 bambini e 1 insegnante, i genitori delle piccole vittime hanno manifestato davanti al municipio.
La manifestazione si è svolta in un atmosfera surreale, la tensione, la delusione per una sentenza ingiusta hanno fatto si che si respirasse un'aria malinconica.
I genitori dei piccoli bimbi volati via hanno bruciato le loro tessere elettorali, muniti di un piccolo braciere, uno alla volta, si sono avvicinati ed hanno strappato e buttato le proprie tessere nel fuoco al grido :-NON MI SENTO PIU' ITALIANO!
E' stata una vera dimostrazione del loro risentimento contro la sentenza del giudice monocratico Laura D'Arcangelo che ha assolto i sei imputati per il crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia (Cb).
Per quella tragedia erano imputati per omicidio colposo plurimo, disastro colposo, lesioni colpose l’ex sindaco del paese Antonio Borrelli che nel crollo dell’edificio perse una figlia, il progettista della sopraelevazione della scuola ingegner Giuseppe La Serra, il geometra del Comune Mario Marinaro, ed i costruttori Giovanni Martino, Carmine Abiuso e Giuseppe Uliano. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.

mercoledì 18 luglio 2007

NON PAGHI LA MULTA? TI PIGNORANO LA CASA!

Non paghi la multa? Ti possono pignorare la casa. A questa drastica decisione è giunta l'Esatri, la società che recupera per conto dello Stato il denaro di multe, imposte e contributi mai versati. Chi ha debiti per oltre 5 mila euro potrebbe vedere la sua casa ipotecata e messa all'asta. Nei primi sei mesi, l'Esatri ha iscritto 14.379 ipoteche, diecimila in più rispetto ai primi sei mesi del 2006. Le pratiche avviate fino ad oggi sono oltre 160 mila. Questo esercito di insolventi vale per lo Stato oltre 7 milioni di euro. L'aumento dei pignoramenti non è riconducibile a una nuova normativa, quanto a una più rigida applicazione della stessa, forse anche per rinpinguare le casse della stessa Esatri. Prima la misura peggiore a cui poteva andare incontro il debitore erano le ganasce alla macchina, ma nei primi sei mesi dell'anno i blocchi alle autovetture sono quasi dimezzati, mentre il numero di ipoteche ha raggiunto livelli altissimi solo nel primo semestredell'anno. Il 15% delle ipoteche è riconducibile esclusivamente a sanzioni amministrative, mentre oltre l'80% preferisce pagare e cancellare l'ipoteca, al fine di evitare guai peggiori.
fonte:alicenotizie

martedì 17 luglio 2007

AIUTIAMO GABRIELLA E IL SUO BAMBINO

Diffondo la lettera di una madre presa da "www.troviamoibambini.it"
Egregio Signor Ministro Giuliano Amato,
Le scrivo questa lettera nella disperazione di una madre che non ha più notizie di suo figlio oramai da quasi 2 anni, e nella speranza di ottenere un colloquio con Lei, che nella sua posizione, potrebbe far valere i suoi poteri per fare ritrovare una madre a suo figlio e viceversa.
Il mio bambino si chiama Peter Medici, ha compiuto 11 anni l’11 marzo scorso. Io non ho più nessuna sua notizia dal 30 novembre 2005, data nella quale il padre vistosi costretto dal giudice del Tribunale dei Minori di Torino a consegnarmi il bambino entro 48 ore, decideva di scomparire con il bambino. Io sporgevo immediata denuncia al commissariato di Roma dove mi trovavo, nonostante ciò il padre ed il bambino prendevano tranquillamente il volo una settimana dopo la mia denuncia destinazione Guatemala!
Il padre di mio figlio è un ex terrorista che era membro del gruppo neofascista dei NAR, condannato in vario grado per vicende di sangue gravissime, poi in seguito, a penepesantissime, diventando collaboratore di giustizia, ha ricevuto gli sconti di pena per la sua collaborazione ed una nuova identità per la sua vita futura. (Questi fatti mi erano sconosciuti durante la nostra convivenza, ed io l’ho cononsciuto in Ungheria, sotto un altra identità.) Sta di fatto che questo signore alla faccia di qualsiasi vero cambiamento é scappato con il figlio a me leggittimamente affidato.
Durante il processo di affidamento del bambino, in favore del padre si sono presentati in Ungheria a testimoniare due ufficiali della DIGOS, mentre un terzo ha dato il nome cometestimone senza poi presentarsi. In queste testimonianze questi ufficiali della DIGOS hanno giurato sulla sua persona dicendo che era oramai cambiato, ed era una brava persona. A distanza di qualche mese da quelle testimonianze, il padre del bambino ha perso la causa di affidamento del figlio, ed è scappato con lui senza dare più tracce di se o del bambino.
Il procuratore della Repubblica, la Dott.ssa Locci del Tribunale Penale di Torino ha interrogatoquesti poliziotti in più di un’ occasione, e la loro posizione ufficiale è che loro non sanno nulla ne del bambino ne del padre.
Tutta questa vicenda piuttosto strana e triste non troverà mai soluzione tranne che se forse una persona con la sua autorità ed intelligenza possa dire basta e far tornare alla vita normale un piccolo innocente bambino.
Le rinnovo la mia preghieraper un incontro e Le invio i più distinti saluti.
Gabriella Markgraf
Aiutiamo Gabriella scrivendo al Ministro degli Interni
On. Giuliano Amato <—- clicca x scrivergli una mail

lunedì 16 luglio 2007

MASTELLA! MA NON TI VERGOGNI?

Non c'è dubbio. Questa maggioranza lascia sicuramente molto a desiderare in diversi suoi elementi. L'elenco è davvero lungo:
Fioroni, da Rutelli a Gentiloni, e via elencando sino al più incredibile di tutti:
Clemente Mastella.
Ma come abbiamo potuto vedere con il linciaggio di Visco da parte dell'attuale opposizione, tutti i suddetti figuri sembrano dei maestri di stile e di pensiero al confronto dei mestatori di professione della destra quali La Loggia, La Russa, Schifani, Bondi, Calderoli, e via elencando sino a Colui Che Non Si Può Nominare.
Certo, sia i primi che i secondi se ne fottono dell'interesse generale e si dedicano alla nobile arte di curarsi i loro interessi molto particolari.
Ma mentre i primi sono dei dilettanti allo sbaraglio, i secondi sono dei veri professionisti. Detta in altri termini, i primi riescono a procurare un male moderatamente minore al paese.
Insomma, visti e tempi e, sopratutto, le alternative disponibili, teniamoci stretta questa sciamannata maggioranza rispetto ai professionisti della mistificazione dell'altra sponda.
Mastella! Ma non ti vergogni?
fonte:parzialmente chartitalia



sabato 14 luglio 2007

AULIN: SOSPESA LA VENDITA


Riporto per intero l'articolo di AltroConsumo
L'Agenzia del farmaco irlandese ha deciso lo scorso 15 maggio di sospenderela vendita dei farmaci a base di nimesulide, un potente anti infiammatorio.
La decisione è stata presa in seguito alla segnalazione di sei casi diinsufficienza epatica grave, che hanno richiesto un trapianto di fegato, inpazienti che ne avevano fatto un uso prolungato nel tempo. L'Agenzia irlandeseha chiesto al comitato di esperti per le specialità medicinali dell'Agenziaeuropea del farmaco (Emea) di sottoporre il farmaco a una nuova valutazionesulla base di quanto successo.
Farmaco della categoria FANS (anti infiammatorio non steroideo), è in venditain Italia solo su ricetta medica dal 1985 sia come farmaco di marca (ad esempiol'Aulin) che come generico. Rappresenta una vera e propria particolaritàfarmaceutica: il nostro paese infatti assorbe da solo il 60 per cento delconsumo mondiale di questo principio attivo, che invece è già stato ritirato dalmercato in Finlandia e Spagna.
L'Aifa sottolinea che i problemi di tossicità per il fegato erano già stativalutati dall'Emea nel 2003, che però aveva ritenuto i benefici dati dal farmacosuperiori ai rischi della sua assunzione.
Come già messo in evidenza in ST 62 del giugno 2006, ricordiamo chela nimesulide richiede ricetta medica proprio perché i suoi effetti collaterali(e in particolare quelli al fegato) sono più pesanti di quelli degli altri antiinfiammatori. Quindi assumetela solo su espressa prescrizione del medico, subitodopo i pasti perché come altri FANS ha un'azione lesiva anche sulle pareti dellostomaco, evitando il consumo di alcolici e rispettando le dosi consigliate. Èsconsigliato a bambini, donne in gravidanza e allattamento e persone conproblemi al fegato.
Inoltre prendetelo solo per il più breve tempo possibile e se vi avanza acasa qualche confezione non usatelo a sproposito: meglio prendere analgesicimeno potenti, come il paracetamolo, l'ibuprofene, il naproxene e l'acidoacetilsalicilico e ricorrere alla nimesulide solo dopo aver avuto l'ok delmedico.

venerdì 13 luglio 2007

ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE

Dopo una querela ricevuta da Emilio Fede (clicca QUI per vedere il filmato integrale che ha avuto come conseguenza la querela).

E' il terzo giorno dalla censura del sito di Piero Ricca, cittadino informato che sputtana i politici in pubblico e per questo fa paura.
A quanto pare i responsabili del sequestro del blog di Piero sono andati contro l'articolo 21 della costituzione

ART. 21 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Cliccando QUI , invece, potrete vedere il video-appello di Piero Ricca girato in Galleria Vittorio Emanuele a Milano il 10 Luglio, giorno del sequestro.

Fate girare, parlatene, non è possibile che la censura arrivi, oltre che in televisione e carta stampata, anche in internet!

giovedì 12 luglio 2007

IL SITO-BLOG DI PIERO RICCA OSCURATO

Fede, l'abusivo di Rete 4 con il permesso di Gentiloni, lo scrivano di Rutelli che fa il ministro delle Comunicazioni e non fa applicare la legge, ha fatto bloccare il sito di Piero Ricca.Ricca è un cittadino che manifesta il suo dissenso pubblicamente. Lo ha fatto anche con Fede che gli ha sputato in testa. Per fortuna senza conseguenze, anche perchè la dentiera ha tenuto. Il Dna di Fede contiene infatti la berluschite che provoca leccaculismo e asservimento.Ricca non ha denunciato lo sputacchiatore. Fede ha querelato Ricca.L’abusivo può diffondere il verbo del suo padrone, chi è senza padroni ha bisogno di una museruola.Gente come Ricca fa paura, non perchè sia un terrorista, ma per l’esatto contrario.Un cittadino informato che sputtana i potenti in pubblico è un cattivo esempio. Se la gente lo imitasse, in molti dovrebbero espatriare.Riporto un appello di Ricca dal suo blog e l’intervista a Francesco Di Stefano, legittimo proprietario delle frequenze occupate da Rete 4, come espresso da Corte costituzionale, Consiglio di Stato e Corte di giustizia europea.

Cliccando qui potrete vedere il video del "proprietario" di europa 7 che spiega la situazione.

Mancano solo l’Onu e il dipendente Gentiloni a cui vi prego di chiedere di far rispettare la legge con una mail: gentiloni_p@camera.it o lasciando un commento nel suo blog: www.paologentiloni.it

SITO BLOCCATO DALLA FINANZA (www.pieroricca.org)"Sono Piero Ricca.CARI AMICI, NON POSSO AGGIORNARE IL BLOG. Mi è stato chiuso con atto della procura di Roma, un “sequestro preventivo” notificatomi alle 14,00 di oggi da due agenti della guardia di finanza del “nucleo speciale contro le frodi telematiche”, venuti da Roma. Il sequestro proviene da una querela per diffamazione presentata da Emilio Fede nei miei confronti per la famosa contestazione al circolo della stampa. Con il medesimo provedimento hanno cancellato un mio post relativo alla vicenda Fede e i commenti in calce. Non hanno potuto, per motivi tecnici, togliere il video da youtube.Naturalmente farò immediata richiesta di dissequestro. Intanto posso solo scrivere queste righe in questa sede. Fra poco manderò un comunicato ai siti amici, e vi chiedo fin d’ora di farlo girare.Con Fede ce la vedremo in tribunale, magari davanti a uno dei magistrati diffamati e spiati negli anni del governo del suo datore di lavoro.E continueremo a criticare lui e i suoi simili sulla pubblica piazza, in nuove manifestazioni di dissenso.Nessuno riuscirà a sequestrare la libertà di espressione, mia e degli amici di Qui Milano Libera e del blog: questo è certo.Grazie a tutti." A presto, Piero.
fonte:beppe grillo

mercoledì 11 luglio 2007

AIUTIAMO TUTTI INSIEME IL BAMBINO GRAMOS

Gramos Gashi è un bimbo kosovaro di 11 anni che nel 1999 è giunto in Italia con un volo militare nella speranza di capire la ragione del suo corpicino malato: gravi problemi renali ed epatici, rarissima malattia metabolica: la tirosinemia.La cura continua che Gramos deve affrontare comporta una dieta a basso contenuto di proteine, una somministrazione di vitamina D e soluzioni di sali minerali contenenti calcio e fosforo, e un farmaco peculiare prodotto a Parigi dalla ORPHAN che ha un costo elevatissimo.
In un anno solare v’è la necessità di circa 22.000 euro per le cure e soprattutto per non lasciare Gramos con la quasi certezza di una degenerazione cancerosa del fegato, oltre ad un grave danno renale che lo porterebbe al rachitismo.Gramos ha bisogno del nostro aiuto per vivere sereno, molti si stanno industriando per aiutarlo, facciamo sentire anche la nostra voce. Le donazioni saranno gestite dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.Chi si occupa di questo caso è l’Associazione S.o.S. Infanzia nel Mondo Onlus, Via Stazzo Quadro, 52, 00060, Riano (Roma).Chi volesse fare una donazione: c/c bancario 3383/85 Banca di Credito Cooperativo di Riano – abi 8787 cab 39350 cin X. Ricordate la causale: PRO GRAMOS.Se volete maggiori informazioni per la trasparenza o solo per conoscere meglio la storia di Gramos chiamate Miriam (349.1953550) o Antonella (333.9382824) oppure scrivete a: sosinfanzianelmondo@tiscali.it.
Vi chiedo di riservare un piccolo spazio in un vostro post per diffondere la notizia, Gramos ha bisogno del nostro aiuto. Vi ringrazio per la collaborazione.
fonte:acmedelpensiero.blogspot

martedì 10 luglio 2007

IL VOLONTARIATO


Ogni giorno sono molte le persone che, in Italia e nel mondo, donano i loro sforzi a persone più bisognose, cercando di raggiungere piccoli obiettivi volti al miglioramento della vita di chi, non come noi, deve superare quotidianamente difficoltà dovute a peggiori condizioni di vita.
Sono molte le associazioni, non lucrative, dove poter svolgere buone azioni per gli altri, ma anche per se stessi.
Dalle più conosciute come la Croce Rossa Italiana (di cui ho avuto l'onore di farne parte per ben 10 anni) ai CityAngels fino agli enti più piccoli (non per importanza) come i vari priorati sparsi per l'Italia.
A proposito mi ha scritto il Priore del Piemonte Alfredo Mulè facente parte dell'ordine di SANFORTUNATO chiedendomi di pubblicare una sua poesia/preghiera, che ospito con onore nel mio blog.
PREGHIERA
Signore Noi ti preghiamo affinché il definirci “Cavalieri” ci aiuti ad
essere una presenza sicura a cui ci si può rivolgere quando lo si
desidera.
Aiutaci nel nostro essere Cavalieri e Dame a trovare la forza di donare la speranza a chi incontriamo e la fiducia, pregando il Signore, affinché ci illumini tutti dal buio e ci arricchisca con la Sua povertà.
Esaudisci o Signore, le nostre Preghiere, benedici questa spada, della quale questi tuoi servi desiderano cingersi, degnati di Benedirli con la destra della tua Maestà, affinché essi possano essere difensori dei più abbietti.
Prendiamo l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito Santo, Sposo di Maria, una spada fiammeggiante che si trasforma in torcia splendente per illuminare il cammino degli uomini verso un'alba foriera di pace, fratellanza, amore e sapere.
Combattiamo e preghiamo in ogni tempo, con ogni forma d’orazione e di supplica, per mezzo dello Spirito Santo.
Voglia il Nostro amato San Venanzio Fortunato farci incedere sempre a testa alta con la fierezza e l´onore di vero e fiero Cavaliere!
Possiamo portare onore alle Ns. famiglie, fama e gloria al Ns. Ordine!

Il Priore del Piemonte
Alfredo MULE’

lunedì 9 luglio 2007

PENSIONI: ARRIVA IL CALCOLO "QUOTATIVO"?

Tra le indiscrezioni che circolano in questi giorni riguardo la probabile proposta- sempre sul tema del superamento dello scalone- che il Governo presenterà alle parti sociali durante il prossimo incontro, la più gettonata risulta essere quella dell'introduzione graduale del calcolo "quotativo".
Di che cosa si tratta? Dal 2011 l'età pensionabile verrà calcolata sommando età anagrafica e anni di contributi: bisognerà raggiungere, sembra, quota 94/95 per andare in pensione.
Dunque un lavoratore di 60 anni, con 34 anni di contributi, avrà raggiunto la meta, così come uno di 55 anni con 40 anni di contributi.
Questa riforma dovrebbe essere preceduta da due "scalini": dal 2008 si potrà andare in pensione a 58 anni ( con 35 anni di contributi), dal 2010 a 59, sempre con lo stesso numero di anni di contribuzione.
intanto, per quanto riguarda gli aumenti promessi a tre milioni e mezzo circa di pensionati, l'Esecutivo proporrebbe 29 euro in più al mese, mentre i sindacati ne pretenderebbero 40.
Aspettiamo l'ennesima puntata della telenovela.
fonte:oknotiziealice-emanuelaferrari

sabato 7 luglio 2007

PROTESTA INGIUSTA, IL BIGLIETTO SI PAGA!

Qualche giorno fa a Roma è stato blocato un convoglio che arrivava da Salerno con destinazione Milano.L'ingiustificata protesta è stata messa in atto da persone campane ,trovate senza biglietto e che sono state invitate a scendere nella prima stazione utile (Roma) per munirsi di regolare biglietto, questi hanno pensato di bloccare un servizio pubblico anzichè munirsi di biglietto.
Il biglietto del treno va pagato!E non esiste che migliaia di viaggiatori paganti abbiano dovuto subire il blocco dei binari di "pochi" scrocconi!
Ora, si puo' discutere sulla qualità del servizio ma sempre e comunque dopo aver pagato il biglietto.
Si potrebbe pensare ad un biglietto ridotto per chi si trova in condizioni disagiate (soluzione già in esame dalla dirigenza di Trenitalia) ma solo dopo compravate analisi di valide documentazioni.
Le FS non navigano in buone acque, pretendere un servizio decente non pagando il biglietto mi pare un'utopia.
parzialmene tratto da un quotidiano giuseppe diotto

venerdì 6 luglio 2007

MADE IN CHINA...UNO STATO...UNA VERGOGNA





Le immagini che seguono sono estremamente dure, però ritengo doveroso mostrarle, perché fatti così gravi non devono passare inosservati, i mass media e i giornali/telegiornali nazionali non possono dare simili notizie per interessi economico/politici, per fortuna ci siamo noi con i nostri siti e blog che denunciamo simili scelleratezze!. Il mondo deve sapere, la gente deve essere informata di quanto accade in Cina, di come possa disumanamente divenire normalità il disprezzo per la vita.
Una bimba appena nata giace morta sotto il bordo del marciapiedi, nella totale indifferenza di coloro che passano.La piccina è solo un’altra vittima della politica crudele del governo cinese che pone il limite massimo di un solo figlio nelle città (due nelle zone rurali), con aborto obbligatorio.






Nel corso della giornata, la gente passa ignorando il bebè.
Automobili e biciclette passano schizzando fango sul cadaverino.
Di quelli che passano, solo pochi prestano attenzione.La neonata fa parte delle oltre 1000 bambine abbandonate appena nate ogni anno, in conseguenza della politica del governo cinese.L’unica persona che ha cercato di aiutare questa bambina ha dichiarato:“Credo che stesse già per morire, tuttavia era ancora calda e perdeva sangue dalle narici”.


Questa signora ha chiamato l’Emergenza però non è arrivato nessuno.“Il bebè stava vicino agli uffici fiscali del governo e molte persone passavano ma nessuno faceva nulla… Ho scattato queste foto perché era una cosa terribile…”“I poliziotti, quando sono arrivati, sembravano preoccuparsi più per le mie foto che non per la piccina…”
In Cina, molti ritengono che le bambine siano spazzatura.Il governo della Cina, il paese più popoloso del mondo con 1,3 miliardi di persone, ha imposto la sua politica di restrizione della natalità nel 1979.I metodi usati però causano orrore e sofferenza: i cittadini, per il terrore di essere scoperti dal governo, uccidono o abbandonano i propri neonati. Ufficialmente, il governo condanna l’uso della forza e della crudeltà per controllare le nascite; però, nella pratica quotidiana, gli incaricati del controllo subiscono tali pressioni allo scopo di limitare la natalità, che formano dei veri e propri “squadroni dell’aborto”. Questi squadroni catturano le donne “illegalmente incinte” e le tengono in carcere finché non si rassegnano a sottoporsi all’aborto.In caso contrario, i figli “nati illegalmente” non hanno diritto alle cure mediche, all’istruzione, né ad alcuna altra assistenza sociale. Molti padri vendono i propri “figli illegali” ad altre coppie, per evitare il castigo del governo cinese.
Essendo di gran lunga preferito il figlio maschio, le bambine rappresentano le principali vittime della limitazione delle nascite.Normalmente le ragazze continuano a vivere con la famiglia dopo del matrimonio e ciò le rende un vero e proprio peso.Nelle regioni rurali si permette un secondo figlio, ma se anche il secondo è una femmina, la cosa rappresenta un disastro per la famiglia.Secondo i dati delle statistiche ufficiali, il 97,5% degli aborti è rappresentato da feti femminili.Il risultato è un forte squilibrio di proporzioni fra popolazione maschile e femminile. Milioni di uomini non possono sposarsi, da ciò consegue il traffico di donne.
L’aborto selezionato per sesso sarebbe proibito dalla legge, però è prassi comune corrompere gli addetti per ottenere un’ecografia dalla quale conoscere il sesso del nascituro.Le bambine che sopravvivono finiscono in precari orfanotrofi.Il governo cinese insiste con la sua politica di limitare le nascite e ignora il problema della discriminazione contro le bambine.Alla fine, un uomo raccolse il corpo della bambina, lo mise in una scatola e lo gettò nel bidone della spazzatura.
Questo Comitato dice solamente:
“Che la Cina e chi la governa, SI VERGOGNINO !”

Fate girare il più possibile quest’ articolo, ed evitiamo di acquistare prodotti MADE IN CINA !

Ancora una volta , per interessi economico/politici i mass media raccontano solo quello che gli fa comodo, questi nostri blog nascono per denunciare, fino a che ce lo lasceranno fare, le cose "indicibili" della stampa.

La vita è come un palcoscenico, a volte vorresti che si aprissero e si chiudessero sipari quando vuoi tu, per nasconderti e difenderti dalle schifezze del mondo.
fonte







giovedì 5 luglio 2007

TERRORISTI COLTI

Dalle indagini svolte a seguito degli ultimi attentati (stavolta sventati) a Londra si evince che, ancora una volta , i terroristi sono individui colti e istruiti, ossia medici.
Come del resto lo erano gli scorsi attentatori: ricercatori, laureati etc...
Tutte persone perfettamente integrate.
Sarebbe ora che certi politici aprissero gli occhi e abbandonassero l'idea romantica del terrorista povero contadino che lotta per il suo popolo oppresso dal crudele Occidente guidato da malvagi ebrei.
Intanto la paura degli attentati è tanta, basta pensare che anche stamattina a Londra la paura è stata tanta nella famosa "underground" londinese, si è pensato subito ad un attentato quando era un incidente....data l'atmosfera di paura nella quale viviamo avrà vinto il terrorismo?

mercoledì 4 luglio 2007

BOOM DEL TELEFONINO


Un metalmeccanico cinese è stato ucciso nella Cina occidentale dall'esplosione di una batteria di un telefono cellulare che aveva nella tasca della camicia. Il saldatore 22 enne stava lavorando quando si è prodotto lo scoppio che gli ha fratturato le costole traforandogli il cuore. La deflagrazione pare possa essere stata scatenata dall'esposizione alle alte temperature.
Il telefono era di marca Motorola, ma la società che lo produce ha affermato che è "altamente improbabibile" che si trattasse di uno dei suoi prodotti, e ha chiesto se fosse un falso telefono Motorola o se sull'apparecchio fosse stata montata una batteria non originale. Il giovane deceduto si chiamava Xiao Jinpeng e lavorava in una fabbrica della contea di Gansu Jinta. Un suo collega ha raccontato che Xiao è deceduto quando il telefono nel taschino alto della camicia, è esploso improvvisamente dopo essere stato esposto ad alte temperature. Subito dopo l'esplosione, l'operaio è stato trasportato d'urgenza in ospedale dove è morto il giorno stesso.
fonte:tgcom

martedì 3 luglio 2007

SHOW CULTURALE, PIERO RICCA (QUI MILANO LIBERA) COLPISCE ANCORA

Ancora una volta Piero Ricca incontra Sgarbi (pregiudicato e assessore a Milano) per gridargli tutto il suo sdegno(Vittorio Sgarbi é un pregiudicato con una condanna per truffa ai danni dello stato.Quando era dipendente pubblico come Assessore alle Belle Arti, Sgarbi presentava regolarmente certificati di malattia falsi per assentarsi per periodi lunghissimi dal lavoro. ).
Come sempre ne è venuto fuori uno spettacolo trasformatosi in comizio e via con gli applausi della gente a favore del "Cirano" dei nostri giorni che si batte per una maggior conoscenza e verità, soprattutto nel campo politico, diffondendo cultura gridando e sudando nelle piazze. Io vi propongo il video e che dire....continua così Piero, anche se le cose non cambieranno poi molto perlomeno la "gente comune" deve sapere la verità che è nascosta dai mass media più comuni, per questo noi siamo qui con i nostri blog ...
CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO

lunedì 2 luglio 2007

EMILIA ROMAGNA: IL SUCCESSO DELLA NOTTE ROSA


Ragazzi è stata una festa grandiosa! Quaranta chilometri di riviera in festa. Per il secondo anno consecutivo la notte sulla Riviera si tinge di rosa con spiagge, negozi, musei aperti e spettacoli e animazioni ovunque. È la notte dedicata al divertimento, alle relazioni fra le persone, ai sentimenti. A mezzanotte fuochi d'artificio in rosa ,sincronizzati e in prospettiva ,da Bellaria Igea Marina a Cattolica.
Con la Notte Rosa La Riviera Adriatica dell'Emilia Romagna è tornata a fare tendenza nel mondo del divertimento. Sullo schema consolidato delle famose "notti bianche", si è dato vita a una straordinaria variazione sul tema. Tutta la Riviera è stata il palcoscenico: una festa lunga cento chilometri di costa, da Comacchio a Cattolica.La Riviera, una delle capitali europee del divertimento notturno, si è ripensata in rosa, come terra d'incontri e di sentimenti, luogo della vacanza e del divertimento dove è possibile stabilire relazioni sociali vere. E la notte offre la sua magia per sperimentarle. La Notte Rosa diventa quindi la notte dell'incontro, dei sentimenti, dell'amore.