martedì 17 luglio 2007

AIUTIAMO GABRIELLA E IL SUO BAMBINO

Diffondo la lettera di una madre presa da "www.troviamoibambini.it"
Egregio Signor Ministro Giuliano Amato,
Le scrivo questa lettera nella disperazione di una madre che non ha più notizie di suo figlio oramai da quasi 2 anni, e nella speranza di ottenere un colloquio con Lei, che nella sua posizione, potrebbe far valere i suoi poteri per fare ritrovare una madre a suo figlio e viceversa.
Il mio bambino si chiama Peter Medici, ha compiuto 11 anni l’11 marzo scorso. Io non ho più nessuna sua notizia dal 30 novembre 2005, data nella quale il padre vistosi costretto dal giudice del Tribunale dei Minori di Torino a consegnarmi il bambino entro 48 ore, decideva di scomparire con il bambino. Io sporgevo immediata denuncia al commissariato di Roma dove mi trovavo, nonostante ciò il padre ed il bambino prendevano tranquillamente il volo una settimana dopo la mia denuncia destinazione Guatemala!
Il padre di mio figlio è un ex terrorista che era membro del gruppo neofascista dei NAR, condannato in vario grado per vicende di sangue gravissime, poi in seguito, a penepesantissime, diventando collaboratore di giustizia, ha ricevuto gli sconti di pena per la sua collaborazione ed una nuova identità per la sua vita futura. (Questi fatti mi erano sconosciuti durante la nostra convivenza, ed io l’ho cononsciuto in Ungheria, sotto un altra identità.) Sta di fatto che questo signore alla faccia di qualsiasi vero cambiamento é scappato con il figlio a me leggittimamente affidato.
Durante il processo di affidamento del bambino, in favore del padre si sono presentati in Ungheria a testimoniare due ufficiali della DIGOS, mentre un terzo ha dato il nome cometestimone senza poi presentarsi. In queste testimonianze questi ufficiali della DIGOS hanno giurato sulla sua persona dicendo che era oramai cambiato, ed era una brava persona. A distanza di qualche mese da quelle testimonianze, il padre del bambino ha perso la causa di affidamento del figlio, ed è scappato con lui senza dare più tracce di se o del bambino.
Il procuratore della Repubblica, la Dott.ssa Locci del Tribunale Penale di Torino ha interrogatoquesti poliziotti in più di un’ occasione, e la loro posizione ufficiale è che loro non sanno nulla ne del bambino ne del padre.
Tutta questa vicenda piuttosto strana e triste non troverà mai soluzione tranne che se forse una persona con la sua autorità ed intelligenza possa dire basta e far tornare alla vita normale un piccolo innocente bambino.
Le rinnovo la mia preghieraper un incontro e Le invio i più distinti saluti.
Gabriella Markgraf
Aiutiamo Gabriella scrivendo al Ministro degli Interni
On. Giuliano Amato <—- clicca x scrivergli una mail

1 commento:

Anonimo ha detto...

i politicanti ormai non hanno più senso di misura....