domenica 16 settembre 2007

THE ECONOMIST: "ITALIA PAESE GRAVOSO PER I CONTRIBUENTI."



The Economist in edicola questa settimana critica aspramente l'aspetto fiscale della finanza pubblica italiana. In un articolo con il solito titolo che è un gioco di parole, "Taxing" ovvero "Tassando" ma anche "Mettendo alla prova", e con la tabella di accompagnamento riportata in questo posto con l'esplicito titolo "Troppo" riferito al debito, l'articolo del settimanale riflette sul fatto che "una crescita sorprendente delle entrate abbia acceso un dibattito sui tagli fiscali".

La situazione italiana è descritta in termini molto critici: "per coloro che fanno il loro dovere e pagano le tasse, l'Italia è diventata un paese gravoso. Ed in più i contribuenti ricevono un valore miserevole per quanto pagano".

Secondo The Economist, tre sono le ragioni per l'aumento delle entrate: l'evasione portata alla luce, l'inaspettata crescita dell'economia e l'aumento delle aliquote.

Ma sull'altro piatto della bilancia, "la spesa pubblica è più in alta che in Germania e, punto determinante, i salari del settore pubblico sono troppo alti e la qualità dei servizi pubblici è tra le peggiori in Europa".

Le pressioni alle quali è sottoposto il governo, sottolinea The Economist, sono molte: dall'ondata di attacchi contro la politica sfociati nel V-day di Grillo alle minaccie di sciopero fiscale di Bossi. Fino ad ora, "Padoa Schioppa ha resistito a tutte le rischieste di tagli delle tasse argomentando che il governo dovrebbe tagliare le voci di spesa. E' stato sempre supportato da Prodi, ma, con molti nella destra della coalizione che richiedono tagli delle tasse e il governo considerato sempre meno popolare nei sondaggi. le pressioni a concedere qualcosa sta crescendo" è il commento finale del settimanale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Andiamo tutti ai caraibi!!!