lunedì 26 marzo 2007

WEEK END DA INFARTO


Qualsiasi azienda, anche la più efficiente, nel fine settimana si spopola, in certi casi restano i turnisti, chi fa straordinari, ma basta guardare il parcheggio per rendersi conto della differenza tra un lunedì mattina e un sabato mattina. Qualcosa del genere capita anche negli ospedali, anch’essi aziende, ma con una mission ben diversa. Ma se il personale tra sabato e domenica è sottodimensionato, la struttura è in grado di garantire con la stessa efficienza gli stessi servizi? La risposta, evidentemente è negativa, tant’è che molti ospedali nel fine settimana non offrono l’assistenza di routine, ma solo reparti di emergenza e di urgenza.Se ciò è sufficiente è ancora da vedere. In alcuni casi non lo è.
Minime, ma pur sempre differenzePer esempio, in caso di infarto la differenza c’è, anche se minima, tra l’esito che si ottiene nel week end o durante i giorni feriali. Ma dal momento che a volte la differenza si conta con il numero di decessi, merita attenzione, quanto meno per capire se esiste un modo per azzerarla. La valutazione quantitativa infatti, è stata fatta in termini di mortalità, e i dati riguardano la realtà americana, nel New Jersey, ma come modello di riferimento può essere utile per la comprensione delle criticità. Gli autori hanno fatto riferimento ai dati riportati dal Myocardial Infarction Data Acquisition System nell’intervallo di tempo tra il 1987 e il 2002, relativi ai ricoveri ospedalieri per infarto del miocardio. Sulla base dei dati demografici e clinici non c’erano differenze sostanziali tra gli infartuati del week end e quelli ricoverati durante la settimana. Cambiava però la mortalità: il ricovero nel fine settimana si associava a un aumento della frequenza dei decessi nel mese successivo dello 0,9%. La differenza era evidente anche nel giorno successivo al ricovero: la mortalità era del 3,3% se il ricovero avveniva tra sabato e domenica, e 2,7% se avveniva negli altri giorni. La differenza si manteneva costante anche durante tutto l’anno successivo.
Fonte:dica33.it Kostis WJ et al. Weekend versus weekday admission and mortality from myocardial infarction. N Engl J Med. 2007 Mar 15;356(11):1099-109

1 commento:

Anonimo ha detto...

Messaggio n°159 del 26/03/2007

Il braccio armato dell'"Unione" (nazionale)

L’informazione è lo strumento di controllo nei paesi comunisti. E l’ex belpaese vieppiù si configura come uno di quelli. Le notizie, le statistiche ed i sondaggi sono assolutamente manipolati, artefatti, adattati alle esigenze politiche del momento. Distrarre gli ebeti teledipendenti con “cocainopoli”, “vallettopoli”, “sircanopoli” intanto che si prepara il nuvo “popolo italiano”.
Lo stato intende usare gli stranieri come forza d’urto contro i cittadini autoctoni. A qualunque costo, con qualunque mezzo mantenere l’unità d’italia.
Questo significa una sola cosa; che la speranza è vana, l’italia NON è salvabile. Oltre i sempre più sospetti annunci sui “conti in regola”.
I posti di lavoro stanno dimnuendo nonstante la ulteriore precarizzazione, svilimento del lavoro (altro che abolizione della “legge Biagi”!). E le sempre più improponibili le buffe statistiche dell’Istat sul calo della disoccupazione; inghippi statistici come era per i “piani quinquennali” dell’ ex-Urss. In USA la disoccupazione è bassa, ufficialmente al 5%. Ma se a disoccupati associamo, sottoccupati, poveri, indigenti, coloro che hanno un lavoro a 5.15 dollari l’ora o con invalidi a carico o con mutuo, le cose cambiano, eccome se cambiano. Se aggiungiamo le donne sole con figli piccoli, tantissime, pure costrette a subire ricatti sessuali nel paese del licenziamento libero (nota 1), ebbene quel 5% diventa il 15% di miserabili. L’italia terminale sta servilmente mimando gli USA terminali in una commedia degli orrori di rara fattura, anche nelle bugie sfrontate.
I cattocomunisti (ed ora mondialisti) hanno sempre manipolato del statistiche ed i sondaggi a loro piacimento. Si svolgono solo i referendum che LORO vogliono, gli altri vengono cassati dalla “corte di cassazione”. E che dire dei sondaggi? Ricorderete, quando Gianfranco Fini annunciò la sua approvazione al voto agli immigrati, il solito tempestivo sondaggio di “Repubblica” (se non rammentiamo male) certificava che il 70% degli italiani era favorevole al voto agli stranieri. State tranquilli che se così fosse avrebbero già fatto la legge e/o referendum ed i “migranti” già voterebbero. Dei giorni scorsi pure il provvido sondaggio secondo il quale il 68% degli idioti non vuole che Sircana si dimetta. Invocano stringenti provvedimenti contro la diffusione di dati personali sui gusti sessuali, ma solo dei LORO. Perché, come sempre state tranquilli, che quando sarà un Brambilla, Bonetti o Marangon qualsiasi ad avere dei “gusti” particolari verso una qualche Carmelina, Concettina o Mohammed non esisterà alcuna “privacy”.
Il quirinale costa DIECI VOLTE quanto costa agli inglesi la corte di S. Giorgio. Il problema è stato brillantemente risolto segregando le spese del quirinale; così nessuno portrà più dire certe scemenze. Idem per i “pendolari della rapina” che da Sud vengono a delinquere nel Nord; la faccenda è stata affrontata con la “privacy” o semplicemente non parlandone.
Nella repubblica delle banane “migliorare i servizi pubblici” non significa incrementare il numero di autobus e treni circolanti o aumentare gli sportelli aperti negli uffici pubblici bensì ingrossare gli stipendi ed i privilegi dei pubblici dipendenti. A corollario i periodici fasulli annunci sulla “mobilità” degli statali e “licenziabilità” di quelli che non lavorano. Al contrario per i pensionati, per i VERI invalidi sempre più assillanti controlli e scartoffie da riempire, a chi è già costretto all’ esclusione sociale, alla vergogna del bisogno.
Finché c’era Berlusconi l’economia andava sempre peggio, da quando c’è Prodi, secondo i bugiardi dell’Istat, invece tutto va bene. La realtà è inopinatamente diversa; l’aumento immondo delle tasse, il furto del TFR (guardacaso solo ai “privati”) e incremento dei mutui casa sono solo esempi di deterioramento economico. Aggiungete i ticket sanitari e la revisione degli estimi catastali e capirete che razza di menzogne vi propinano. Le aziende continuano a chiudere anche senza il Cavaliere ma adesso ai media del regime la questione non interessa più.
Puntuale alla stregua delle invasioni di cavallette nelle lande abbandonate dalla grazia di Dio, arriva la campagna di stampa e della magistratura criminale contro la Lega Nord. Come sempre ad un paio di mesi dalle elezioni amministrative, come le campagne di primavera del feldmaresciallo Rommel, la volpe del deserto. Di quei magistrati “volpini”, tanto solerti a inquisire da una certa latitudine in su, ma ben più flemmatici nel chiedersi quanti LORO parenti indebitamente percepiscano una pensione di invalidità o evadono il canone Rai. Quella magistratura imbelle che, dopo decine di anni e di processi, non ci dice chi furono gli autori di efferate stragi dopo averle etichettate come “fasciste” per contentare i cuori progressisti.
Anche questo è un segnale: come nei peggiori regimi comunisti la giustizia è usata contro gli oppositori politici. Tramite reati immaginati “ad hoc” come “l’istigazione all’odio razziale” o “concorso esterno in associazione mafiosa”, mostruosità giuridiche solo garanti dell’unità della penisola; nessuno si sogna di applicare queste leggi contro il razzismo di certi imam o contro cittadini cinesi aventi relazioni con connazionali appartenenti alla mafia cinese.
L’intento generale è chiaro attirare immigrati in ogni modo e dare loro in qualche modo il potere “democraticamente”. Forse prima del diritto di voto li faranno entrare nelle forze dell’ordine. A cosa servono gli extracomunitari basta andare in qualunque ufficio di collocamento o ufficio immigrati per capirlo. La maggior parte degli stranieri non ha lavoro ma conosce a menadito tutti gli escamotage per rimanere in modo regolare o meno. Ci sono extracomunitari disoccupati che grazie ad Amato espletano le pratiche per i ricongiumineti famigliari senza avere nemmeno il sussidio. Addirittura fatti arrivare per essere curati gratuitamente a spese del pantalone italico.
Il “padoascoppiato”, sempre più in preda all’ubriacatura italianista, vorrebbe ridurre il galattico debito pubblico importando poveri i quali però, in quanto tali, di soldi non ne hanno da dare all’erario. Ad un operaio magrebino con tre figli e moglie incinta, secondo voi, quanto gli frega dei “parametri europei”?
A settentrione gli stranieri vengono celebrati in tutti i modi per fare vedere che “ormai sono qua”, “che la criminalità c’è anche al Nord”, però per dimostrare che il Nord è “fortunato” non li calcolano nella media dei redditi. L’entrata media degli stranieri è un terzo di quello dei cittadini polentoni, la qual cosa riduce il reddito medio calcoliamo di un 15-20%. Nella sola Lombardia, con un milione di immigrati, il reddito medio dei residenti, lombardi e non, è forse più basso di quello del Molise o Sardegna, regioni quasi prive di ”nuovi italiani”.
Quando emergerà il dato corretto sul reddito medio in Lombardia? Quando il reddito medio lombardo sarà ridotto a meno di quello del Lazio. in questo modo “Repubblica” e gli altri giornalacci tricolori, col petto gonfio d’orgoglio potranno vergare che “il Lazio è più ricco della Lombardia” e che “Roma è meglio di Milano”. Perché alla “capitale” non basta il deliberato sabotaggio delle infrastrutture lombarde come ferrovie e aeroporti. Dopo il trasferimento a Roma di Consob provernno a trasferirci la Borsa Valori. Per la regione che da sola la metà di tutto il traffico ferroviario nazionale, e paga il 26% di tutte le tasse della penisola, avete sentito di tronconi TAV in attivazione? Avete udito per l’area metropolitana milanese la quale, tra padani , italiani vecchi e nuovi, conta 5 milioni di abitanti di linee metropolitane nuove di zecca? Oppure di centri di ricerca pubblici all’avanguardia per giovani laureati lombardi? Per Milano solo zingari e delinquenza a disincentiv
are le aziende straniere a installarvi la sede, ovviamente in favore dell’Urbe.
Il cosiddetto “governatore “ della Lombardia, Roberto Formigoni, a mo’dei collaborazionisti, andrebbe processato da un tribunale del popolo e possibilmente passato per le armi, fucilato alle spalle come accade ai traditori. No per favore, non dateci dei sadici o degli assatanati; un “governatore” dei miei stivali che vuole costringere i suoi conterranei a subire “privatizzazioni” da terzo mondo e la pressione fiscale più alta d’Europa, cosa si merita? Perché, secondo lui, i soldi dei lombardi non devono andare alla vaccinazione gratuita contro il meningococco C, che miete vittime a frotte nella regione, ma devono servire per l’assistenzialismo del Sud (sennò il Meridione se ne andrebbe per i fatti suoi), a Roma capitale (per inscenarne l' “efficienza”) e per trattenere gli immigrati (a formare il popolo italiano meticcio devoto all’unità “nazionale”).
Contro il Nord impiegano tecniche di comunicazione di stampo dittatoriale;oseremmo dire kafkiano il caso della città di Novara; fino alle elezioni scorse del centro piemontese, diciamo come Pistoia o l’Aquila, importava niente a nessuno, manco per avere la squadra di calcio in massima divisione. Poi, essendo diventata come Varese, Como o Treviso una “roccaforte” della Lega Nord ecco lo stillicidio di cattive notizie per mostrare che il Nord è cattivo specialmente dove governa la Lega e “succedono le brutte cose”. Le medesime “brutte cose” che succedono nell’Emilia rossa, anch’essa straripante di nuovi italiani, ma che la stampa nazional-locale eclissa per non disturbare il “buon governo” delle coop. Un esempio preclaro è quello dei suicidi di studenti, specialmente meridionali, frequenti nelle città universitarie emiliano - romagnole, e mai registrati nelle cronache locali. State certi che i suicidi a Novara di studenti meridionali sono pubblicizzati a dovere per amm
onire la città sulla mancanza della “cultura dell’accoglienza” dei cattivi leghisti.
E che dire dell’invenzione di Unabomber, creato secondo noi dalgli “unionisti” onde sancire quanto sia cattivo il Nordest, come Napoli!
La solita insipida minestra per cui, in Lombardia, i sindacati spergiuri istigano i lavoratori a pagare sempre maggiori contributi previdenziali, mentre a Roma i “tecnici del Tesoro” vorrebbero fare una riforma senza tenere conto dei versamenti effettivi perché hanno scoperto che DA ROMA (“tecnici” inclusi) IN GIU’ PRATICAMENTE NESSUNO AVREBBE I REQUISITI CONTRIBUTIVI per la pensione. Ve lo abbiamo scritto fino alla nausea; è questo l’UNICO “movente” che trattiene la riforma delle pensioni (almeno fino a dopo le “amministrative”). Non hanno ancora escogitato il modo di continuare a fare pagare le “marchette” ai fessi del Nord e nel contempo “non penalizzare” chi, anziché impiegarsi legalmente, ha passato l’esistenza a fare l’”alternativo” nei centri sociali o a fare il furbetto falso invalido e poi svolgere un’attività in nero.
I politicanti si attaccano ad ogni appiglio, ad ogni stratagemma per procrastinare l’italia con le loro prebende.
Paradossale l’accenno all’abolizione dell’ICI sulla prima casa. Poiché come per IRAP e tutte le altre tasse “federaliste”, la soppressione di detta tassa sarebbe un gradito regalo per il Nord. La cosa è perciò del tutto improbabile sicchè lo stato ha bisogno dei soldi dei cittadini padani per costruire la TAV Napoli-Bari (più costosa e inutile della Torino-Lione) e per finanziare le nuove “authortity”. Se aboliranno l’imposta comunale sugli immobili sarà in base al redito in modo che a beneficiarne saranno i soliti furbi, non le famiglie oneste che dichiarano tutto al fisco.
Adesso nuovi “cliffhanger”, per dirla all’americana, per stornare l’attenzione dei contribuenti. La costituzione europa e gli “europei” di calcio del 2012. Un altro pretesto, altra feccia gettata sui contribuenti a spronarli con le buone o cattive, a protrarre il versamento dei tributi allo stato-zombie. Uno zombie che ormai ha ingurgitato l’economia senza speranza, e credeteci, le statistiche tarocche serviranno solo al sollazzo degli schiocchi.

di Domenico Gatti del Canna-Power Team
Nota 1: In USA il 75% delle donne subisce molestie e ricatti sessuali sui luoghi di lavoro.

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