venerdì 28 marzo 2008

MENINGITE, IL VACCINO NON SARA' GRATUITO, MANCANO I SOLDI




Il piano nazionale vaccinazioni 2008-2010, che avrebbe portato da 9 a 12 le profilassi gratuiti, “é stato ritirato perché non è sufficiente la copertura finanziaria”

Non serve che il settimanale The Economist ci dipinga come un Paese “seriamente inguaiato”. I segnali della crisi appaiono evidenti anche all’osservatore più distratto e hanno ripercussioni perfino in un ambito serissimo come quello della sanità. Un lancio di agenzia lo ha evidenziato anche di recente: per questo e per i prossimi anni non ci sarà nessun ampliamento delle vaccinazioni gratuite. Non ci sono abbastanza soldi.

Il piano nazionale vaccinazioni 2008-2010, che avrebbe portato da 9 a 12 i vaccini gratuiti, “é stato ritirato perché non è sufficiente la copertura finanziaria”. Lo ha detto, al termine della Conferenza Stato-Regioni il sottosegretario alla Sanità Serafino Zucchelli. “Si rimane dunque alla situazione precedente - ha aggiunto il sottosegretario - dal momento che il nostro piano non può andare avanti”. Le 3 nuove profilassi gratuite avrebbero dovuto essere quelle relative al papilloma virus umano (responsabile tra l’altro del tumore del collo dell’utero), alla meningite e al pneumococco (principale causa delle polmoniti contratte in comunità).
Secondo le stime dell'assessore al Bilancio della regione Lombardia, il costo dell’operazione sarebbe andato da un minimo di 180 a un massimo di 280 milioni di euro all'anno.

Attualmente le vaccinazioni obbligatorie per legge e gratuite su tutto il territorio sono quelle contro tetano, difterite, poliomielite ed epatite B. Le vaccinazioni raccomandate sono invece per morbillo, parotite, rosolia, a cui si aggiungono quelle antihaemophilus (batterio responsabile di una forma di meningite) e antipertosse.
fonte:virgilio.it

martedì 25 marzo 2008

giovedì 20 marzo 2008

"SCATOLA NERA" SULLE AUTO?




Il funzionamento del dispositivo è semplice. Mamma e papà si collegano al sito che registra in tempo reale, attraverso una scatola nera installata sul veicolo, i movimenti dell’auto guidata dal figlio: se il segnale sulla pagina web è verde, possono stare tranquilli; se è giallo, scatta lo stato di allerta; mentre se la spia è rossa, allora forse è meglio intervenire, perché significa che la guida del rampollo si è fatta un po’ troppo imprudente e pericolosa.
Il sito è in grado di registrare i percorsi del neopatentato segnalando in una sorta di "pagellino", pronto per essere stampato, tutti i casi in cui il conducente ha macchiato di giallo o di rosso la propria report card.

Ugualmente, sul cruscotto dell’auto è inserito un pannello che invia analoghi segnali al conducente (attraverso il lampeggiamento di tre led), che avrà così modo di verificare la sicurezza della propria andatura.
La scatola nera è programmata per valutare 120 diverse manovre e andature, segnalando accelerazioni pericolose, sorpassi avventati, eccessi di velocità.

Si chiama Safety Center, un sistema messo a punto GreenRoad Technologies, azienda californiana con sedi anche in Europa e Israele, ed è stato recentemente adottato in via sperimentale in Gran Bretagna. Qui, nel comune di Staffordshire, cinquanta famiglie si sono rese disponibili a testare il dispositivo, che l’azienda vorrebbe presto mettere in commercio in comodato d’uso, al costo di £20 to £25 al mese (25/30 euro).

VOLEVATE VEDERE LA BUSTA PAGA DI UN CALCIATORE? ECCOLA QUI!




Tranne che per qualche zero in più, non ci sono troppe differenze con quella degli altri lavoratori. Enpals e Fisco incassano il cinquanta per cento dei compensi dichiarati, come avviene per i normali dipendenti.
MILANO, 19 marzo 2008 - I calciatori prendono la busta paga a fine mese? Sì, esattamente come tutti gli altri lavoratori dipendenti; anche se gli "zero" in busta sono molto di più. Ma la gestione del rapporto di lavoro è similare a quella dei lavoratori dello spettacolo. Lo si ricava da uno studio dei consulenti del lavoro che, tramite la Fondazione Studi, per la prima volta hanno approfondito la materia. Oggetto del lavoro di interpretazione i prelievi fiscali e previdenziali che vengono calcolati sugli ingaggi dei calciatori professionisti. Il risultato finale non è dissimile da quello che avviene per gli altri lavoratori; non a caso Enpals e Fisco incassano circa il 50% dei compensi dichiarati. Ma vediamo nel dettaglio cosa succede nel rapporto di lavoro che si instaura tra i calciatori e le società.
CALCIATORI E BUSTA PAGA - In via generale il rapporto tra la società sportiva e il calciatore professionista è regolato dalla legge n. 91/81. Il contratto di lavoro deve rivestire obbligatoriamente la forma scritta e il relativo ingaggio è fissato liberamente tra le parti. Resta a carico della società l’obbligo di depositare il contratto presso la Federazione per l’approvazione. A seguito della costituzione del rapporto di lavoro la società di calcio iscrive il calciatore nel libro matricola aziendale, come per la generalità dei lavoratori dipendenti. Ad ogni calciatore a fine mese viene consegnata una busta-paga (vedi quella riprodotta in pagina) nella quale vengono riportate le trattenute previdenziali e fiscali applicate. In campo previdenziale a tutti gli sportivi professionisti è estesa la tutela pensionistica gestita dall’Enpals, che richiede ogni mese il pagamento di un contributo complessivamente pari al 33 per cento. Questa aliquota va distinta in 9,19 per cento a carico del calciatore e il 23,81 per cento a carico della società, ma su di un massimale fino a 86.669. Ciò vuol dire che i contributi vengono calcolati massimo su detta cifra, ma che anche la pensione tiene conto di questo limite. Esattamente come accade per i redditi di fascia alta per gli altri lavoratori dipendenti. E poi c’è il Tfr (Trattamento di fine rapporto), che in campo calcistico viene denominato "di fine carriera", alimentato da un contributo pari al 7,5% calcolato sul massimale sopra citato. L’Irpef viene ritenuta come per tutti gli altri lavoratori e in questo caso sono soggette tutte le somme erogate, senza limiti.
QUANTO COSTANO - A conti fatti, la fetta più importante degli ingaggi dei calciatori viene assorbita da imposte e contributi. Infatti, mediamente quasi il 50% dell’ingaggio è trattenuto dal fisco per i tributi fiscali nonché per le addizionali da riversare alle Regioni e ai Comuni. "Sono questi i costi che ha una società di calcio — dice Eugenio Leoni, consulente del lavoro del Milan —. Si tratta di cifre alte perché tali sono gli ingaggi; ma le percentuali di prelievo sono molto simili a quelle degli altri dipendenti". Analizzando gli esempi siamo partiti da un ingaggio di 3.600.000 euro netti l’anno pari a 300.000 euro netti al mese. Come si ricava dal calcolo presente in busta paga, l’ingaggio mensile di 300.000 euro scaturisce da un ingaggio lordo di quasi 541.000 euro; vale a dire il 45 per cento in più rispetto ai valori che vengono normalmente resi noti. Ovviamente, da questo conteggio restano escluse le somme che vengono concordate a titolo di sfruttamento del diritto di immagine. Quindi è evidente il grande onere per le società calcistiche, che vedono raddoppiato il costo da sostenere rispetto a quanto dovuto ai calciatori stessi.
CONSULENTI DEL LAVORO - Sono circa 23 mila in tutta Italia, iscritti presso 106 Ordini provinciali con un Consiglio Nazionale che ha compiti di coordinamento. I consulenti del lavoro sono liberi professionisti che gestiscono circa 8 milioni di rapporti di lavoro sui circa 11,5 milioni esistenti nel settore privato; forniscono consulenza e gestiscono le risorse umane, tra cui, appunto, i calciatori delle squadre professionistiche e non. Non tutti i giocatori ovviamente guadagnano le cifre sopra citate; le stesse possono essere riferite a giocatori di seconda fascia delle "grandi", ad esempio chi abitualmente fa panchina. Mentre i titolari volano molto più in alto. Ma la grande maggioranza dei calciatori che giocano in Italia incassa cifre di gran lunga inferiori. Senza avere comunque mai il problema della quarta settimana.
fonte:Rosario De Luca,gazzetta.it

mercoledì 19 marzo 2008

BARZELLETTA SU TOTTI



A richiesta del mio amico Massi oggi vi pubblico una barzelletta.



Totti si presenta a Trigoria per l'allenamento, ma come entra in campo tutta la squadra scoppia a ridere. "Ahò...Ma che ci avete da ridé..." protesta. "E' questo er rispetto che portate ar vostro capitano?".
Al che Delvecchio gli fa notare: "Francé, ma non ti sei accorto che indossi una scarpa dell'Adidas e una della Nike? Vai a casa e cambiatele!".
Totti: "Marco... 'O vedi che sei proprio 'n cojone! A casa pure ciò 'na scarpa de 'a naiche e una dell'Adidasse, che cazzo ce vado a fa?".

lunedì 17 marzo 2008

METTE ALL'ASTA SU E-BAY LA SUA VITA





(ANSA) - LONDRA, 17 MAR - Su Internet un inglese emigrato 6 anni fa in Australia vende casa, auto, moto, barca, vestiti, amici e il posto di lavoro. L'asta incomincera' il 22 giugno su Ebay e durera' una settimana. Prezzo di partenza un dollaro. Ian Usher ha 44 anni, vive a Perth e ha deciso di rompere completamente con il passato e con il presente perche' non riesce a rimettersi dal naufragio del suo matrimonio: Laura, 'la migliore ragazza del mondo', l'ha piantato e lui vuole cambiare vita.

venerdì 14 marzo 2008

CINA = VERGOGNA



Incendi appiccati a diversi negozi della città tibetana di Lhasa. L'ambasciata Usa a Pechino ai connazionali: fate attenzione
Un imprecisato numero di persone sono rimaste ferite in seguito alle nuove manifestazioni di protesta scoppiate a Lhasa, capitale del Tibet, dove le forze di sicurezza cinesi hanno circondato tre dei principali monasteri buddhisti per impedire ai religiosi di scendere in piazza. I feriti sono stati ricoverati all'ospedale. In precedenza era stato riferito di incendi appiccati a diversi negozi della principale città tibetana. Testimoni hanno udito colpi d'arma da fuoco

mercoledì 12 marzo 2008

PREGHIERA DEL VENDITORE...



Il duro lavoro del venditore....